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La sconfitta del Napoli in quel di Madrid è stata sicuramente una brutta battuta d'arresto per il calcio italiano, ma è stata, ne siamo certi, anche un dispiacere enorme per Massimo Ambrosini.
I picchi di gioco del Milan di Sacchi al Santiago Bernabeu non sono stati riprodotti dall'undici di Sarri. Forse perchè Albiol non è Baresi e Diawara non è Ancelotti, ma questa potrebbe tranquillamente essere una mera questione di bassa lega.
In realtà, il problema non è certo il Napoli di Sarri che è squadra degnissima e che merita soltanto rispetto, lodi ed onori per quello che ha fatto e sta facendo in questi ultimi anni.
Il problema, per chi come il sottoscritto sanguina in rossonero, è solo e soltanto il signor Massimo Ambrosini, opinionista di Sky nonché ex inglorioso capitano del Milan.
Da un po’ di tempo infatti l'ex biondo leone della mediana non fa che illuminare la platea di Sky con i suoi giudizi trancianti sul Milan e con qualche battuta pepata dal retrogusto in salsa invidiosa, in quanto l'astio di Ambrosini nasce da quel giugno 2013 in cui il Milan ebbe l'ardire di annunciare il suo non rinnovo di contratto. Non solo, i cattivoni del Milan ebbero l’infausta pensata di annunciare l’arcano da una nave da crociera. Un’onta insopportabile per uno dei capitani rossoneri.
In effetti comunque, Ambrosini non ha torto sull'argomento. Il Milan ha sbagliato a non rinnovare il suo contratto nel 2013, semplicemente perché se ti comporti da ente benefico per tanti anni non puoi cambiare improvvisamente ragione sociale. La Onlus milanista avrebbe dovuto continuare a fare il suo dovere senza mettere in discussione l’intangibile Ambro.
Dimentica però il prode pesarese, al netto delle ironie che ci permettiamo per stemperare l’argomento, che il Milan a cavallo fra il 2001 ed il 2006, ha rinnovato puntualmente il suo contratto nonostante il giocatore non fosse abile ed arruolabile per scendere in campo almeno 8 volte su 10.
E dimentica inoltre che dal 2011 al 2013 ha avuto due rinnovi annuali nonostante la sua efficienza fisica fosse ormai ai minimi termini dopo 3 operazioni al ginocchio ed una caterva incredibile di infortuni muscolari.
Probabilmente tutte queste cose sono state scordate dall’ex numero 23 rossonero, che rammenta solo l’onore di aver portato al braccio la fascia di capitano del Milan ma non ne comprende il pesante ed impegnativo onere.
Puoi anche criticare i dirigenti del Milan che in maniera dissennata hanno rinnovato contratti a giocatori in stampelle come te, ma devi comunque rispettare la storia del Milan. E paragonare il Napoli di Sarri al Milan di Sacchi, anche solo come accostamento, è un svilimento della storia del club di cui Ambro, suo malgrado, ha fatto parte.
Perché il Milan di Arrigo Sacchi non è stato una squadra di calcio: è stata la squadra che ha cambiato il calcio e qualsiasi altro termine di paragone che non sia il Barcellona di Guardiola, è una vigliaccheria che un ex capitano del Milan non si deve e non si può permettere.
Nessun rinnovo di contratto mancato può valere un’offesa del genere: nemmeno se il nuovo contratto di Sky è particolarmente remunerativo. La fascia di capitano caro Ambro, si indossa sempre e non soltanto quando c’è un contratto ed un emolumento garantito.
Capitan Uncino
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