Milan-Napoli: presentazione della partita Sarà una grande gara: equilibrata, giocata tra attacchi fantasiosi e difese dure

20/01/2017

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Milan-Napoli: ovvero il trionfo dell'anamorfosi, la tecnica pittorica che per primo Leonardo da Vinci utilizzò in alcune immagini del Codice Atlantico. Essa consiste in distorcere volutamente le immagini per far sì che siano comprensibili solo se viste da una ed una sola determinata prospettiva o punto di vista. In tutti gli altri casi l'immagine percepita appare deforme, mostruosa, ingannevole.
Proprio come queste due squadre. Prendiamo il Napoli.
Anamorfico già per l'insanabile contrasto tra la bellezza della città e la nobiltà della gente che la abita rispetto all'immagine che viene percepita a causa dei suoi supporters più accaniti, entrati nell'immaginario collettivo per aver spesso mostrato aspetti più consoni al cast di Gomorra che ad un tifo organizzato stile curva del Celtic.
Eppure in realtà, al di là del truculento aspetto e dell'ampio ricorso a tatuazione - modello curva della Stella Rossa anni ‘80 - si tratta di una tifoseria calda, appassionata e soprattutto molto competente. Capace di apprezzare il grande lavoro di Sarri e dei suoi tracagnotti ragazzi, bravi ad assorbire il trauma dell'infortunio di Milik, e ancor prima della cessione del pipitone obeso e sostenerli nella loro rincorsa alla Juventus capolista, grazie ad un gioco che va molto al di là dei singoli.
E lo stesso vale per il Milan, troppo facilmente trattato come una simpatica mascotte, una specie di cagnolino da salotto che finchè trotterella e fa le capriole va bene, ma se comincia a sporcare, o a mordere la capolista deve essere subito rimesso nei ranghi. Magari dall'ormai inqualificabile Tagliavento, pronto per ruoli cinematografici alla Max von Sidow ne "I tre giorni del condor", o al pittoresco sicario "Paganini" di "Altrimenti ci arrabbiamo".
Eppure il Milan, rappresentato dai media come l'equipaggio di ragazzini di Capitan Findus, ha mostrato di avere gli attributi sotto la divisa da marinaretti, e, grazie anche ai suoi fenomenali "capitani di domani" continua a dispensare gioco e a macinare punti e avversari.
E senza la catatonia di Niang sull'ultimo grande spunto di Capitan Abate avrebbe pure portato a casa i tre punti dal Comunale.
Sabato, dunque, aria diversa. Sarà una grande partita, equilibrata e giocata tra attacchi fantasiosi e difese dure al limite del codice penale. Roba da squadre vere, altro che giochi da giardino o folclore e maschere.
Talento, velocità e tecnica individuale, un Milan ancora in crescita ha le armi, soprattutto per vie esterne, per restituire la asfaltata dello scorso anno, ancora viva nei ricordi di Abate e compagni.
Sarri proverà a farci paura subito, pressando il centrale con Hamsik e noi risponderemo aggredendo le fasce per farli aprire e, soprattutto, attaccando con Jack lo spazio dietro Bacca.
Ci sarà da divertirsi.

Antonio Toullier

P.S. Restando in tema pittorico sappiamo tutti chi è Amedeo Modigliani. Un figlio di Livorno, noto per la sua grande arte pittorica, ma anche per essere stato spunto di affari e burle, ultima delle quali la vicenda delle teste fasulle rinvenute nell'Arno qualche anno fa. Deve essere una caratteristica dei livornesi. Ne conosco un altro che si lamenta quando ritiene di essere stato vittima di burle e altri raggiri. Tipo veder gli avversari che si impegnano. E che guarda caso quando lo fanno, vincono pure.
Alla prossima.



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