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Quando abbiamo visto la designazione arbitrale per la gara contro il Torino, siamo subito andati a scorrere le lista dei diffidati. Spiccava il nome di Locatelli, e una vocina subito ha sussurrato “che rogna”.
La parola avrebbe potuto esser altra, ma il concetto non cambia.
Locatelli era già stato “preservato” in vista del derby in una situazione analoga e, forse, vista la presenza di Tagliavento, sarebbe stato meglio. Certo, col senno di poi è facile parlare.
Però ogni volta che arbitra lui, chissà come mai c’è sempre da recriminare. Non necessariamente per le innumerevoli “sviste” a nostro sfavore (a Torino ci mancano 2-rigori-2 solari!), quanto piuttosto per le scelte che compie nell’amministrare la partita.
Quello che più fa inalberare di sdegno sono le “azioni o omissioni chirurgiche”, come quella del fallo non punito con espulsione di Obi su Abate (solo giallo), o altre mancate ammonizioni di giocatori del Torino. A noi, invece, sono stati fischiati anche i sospiri. Disparità di trattamento fin troppo evidente, che ha influito pesantemente sul risultato finale.
Sono questi gli atteggiamenti che fanno poi esagerare i giocatori in campo ed esacerbare l’animo dei tifosi.
Tagliavento per noi è quell’arbitro che risulta urticante, indigesto, dalle decisioni sempre sfavorevoli. I giocatori sanno già che gli avversari giocheranno in 12. E lunedì, pur con una certa abilità, è riuscito nel suo intento.
Evidentemente il sistema ci ha dato un messaggio: non disturbare.
Con la vittoria saremmo stati a un punto dalla Lazio e a 2 dal Napoli.
Se dovesse poi essere designato un Rizzoli a caso per la gara col Napoli…