Bacca: un centravanti d’altri tempi C’è però da ammettere che la squadra non ha un gioco per lui

20/01/2017

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Quanto incide Carlos Bacca nell’economia di una partita del Milan? Tanto, verrebbe da dire. La triste realtà e’ che le prestazioni del “peluca” stentano ad esaltare la folla rossonera, nonostante i numeri parlino abbastanza chiaro: 54 presenze e 26 gol tra Campionato e Coppa Italia.
Capacità realizzative così importanti non si vedevano dai tempi di Pippo Inzaghi.
Erano altri tempi, altri giocatori, altri obiettivi. I compagni di merende dell’attaccante piacentino rispondevano ai nomi di Kakà, Shevchenko, Seedorf, Pirlo. Facile ritrovarsi in area con la palla buona da sbattere in rete.
Per l’ex pescatore colombiano le partite sono più complicate. L’enigma sorge quindi spontaneo: è Carlos che fa i miracoli moltiplicando i pesci o l’impianto di gioco non lo supporta a dovere?
Nessuna delle due ipotesi probabilmente corrisponde alla realtà.
Fin dai primi giorni Montella ha fatto di necessità virtù poiche il colombiano non possiede nessuna caratteristica dell’attaccante moderno, coriaceo e generoso, ma è un uomo d’area vecchio stampo. Non è in grado di far reparto da solo, nemmeno sa svariare per l’intero fronte offensivo. Gli anni andalusi sotto la guida di Emery parevano avergli inculcato la logica del sacrificio, ma è risaputo come le difese spagnole siano più propense alla costruzione che all’interdizione.
In Serie A le cose son ben diverse e le arcigne linee Maginot nostrane hanno immediatamente evidenziato i limiti del “peluca”.
Pessima propensione al contrasto aereo, gioco di sponda di fatto inesistente. Bacca galleggia triste tra i due centrali avversari, con il solo obiettivo di puntare la porta, con o senza palla. Troppo poco per i 30 milioni spesi per acquistarlo
Pure la sua valutazione sta per diventare un serio problema. Il “ragazzo” ha da poco superato i 30 anni e a quest’età si passa dalla piena maturità calcistica alla pensionabilità in un nanosecondo. Le ovvie esigenze di bilancio dicono che Bacca dovrà essere venduto con un incasso non inferiore ai 21 milioni, e Montella si trova costretto a schierarlo per convincere i milioni dei folli cinesi che stanno sconvolgendo il calciomercato europeo.
Almeno fino a Giugno saremo dunque costretti a vedere il “peluca” aggirarsi intristito per le aree di San Siro, alternando qualche gol di rapina ad enormi vuoti spazio-temporali. Perché Carlos purtroppo è inutile come la presenza di Ruiu in uno studio televisivo. Non aggiunge nulla allo spettacolo, anzi, spesso e volentieri, irrita la platea.

Sberlapek



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