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Se uno vi domandasse cosa pensate di "Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre", sareste in grado di capire di chi si sta parlando e dare una risposta?
Suso è un gran giocatore. Ha preso i quota a livello di consapevolezza dei propri mezzi ed è uno dei pochi giocatori davvero imprevedibili del campionato.
I gol contro l'Inter lo testimoniano: sia che lo si lasci giocare col piede debole o si preferisca affrontare il suo piede sinistro, Suso è in grado di sorprendere il difensore che ha di fronte.
La maturazione di questo ragazzo, che ricordiamo è un classe 93, lo sta portando persino in nazionale e il merito non è solo del Milan.
A Genova, sponda rossoblu, ha potuto trovare quella continuità che Mihajlovic non poteva concedergli, nonché la capacità di assumersi le responsabilità in campo.
In fondo, durante l'estate 2015 aveva già dato sfoggio delle sue abilità, ma in campo, in quegli scampoli di partita, non ha mai dimostrato di meritarsi davvero la maglia rossonera.
Oggi è un giocatore rinato, certamente il suo valore non è più quello di 4 milioni di euro di cui veniva accreditato dagli addetti ai lavori durante l'ultimo mercato, ed è un punto fondamentale di questo Milan.
Con gli alti e bassi che attraversa Niang, con l'assenza di Bonaventura e il dualismo Bacca-Lapadula, il nostro Gesù è il cardine di questo Milan, ma anche della squadra del futuro.
Godiamocelo e coccoliamolo, perché lo merita.