La maturità del Milan di Montella L'allenatore ha dato alla squadra armonia e sicurezza nei propri mezzi

02/12/2016

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C'è una differenza fondamentale fra il Milan di quest'anno ed il Milan delle ultime mediocri stagioni. E questa differenza non è legata ai giocatori, bensì ad aspetti più dettagliati ed attinenti sia al campo sia all'extra-campo.
Il tratto caratteristico dato da Montella a questa squadra riguarda la maturità nella gestione delle gare unita alla tranquillità ed alla consapevolezza della propria dimensione.
Questo Milan infatti ha imparato a stare in campo, a gestire la partita, ad occupare gli spazi, a compattarsi in densità e ad amministrare il pallone. Ha imparato a giocare da squadra ma, soprattutto, a ragionare da squadra.
Il Milan allenato da Inzaghi era una formazione non di basso livello tecnico in cui la cura dei particolari era maniacale. Piccolo inconveniente: Pippo si concentrava quasi esclusivamente sui dettagli della fase di non possesso.
Quella visione minimalista, col tempo, si è rivelata un boomerang per una squadra che ha finito per rimanere vittima di sè stessa e delle proprie contraddizioni.
Il Milan di Mihajlovic invece, a differenza del Milan di Inzaghi, è stato una vera squadra nell'applicazione con cui ha affrontato le partite e nell'ordine con cui ha occupato il campo.
Non ha mai ragionato realmente da squadra però, suo vero grande limite, ed ha mostrato le sue lacune perdendo tanti punti nelle partite contro le piccole, in cui ha ragionato molto di pancia e poco di cervello.
Montella, più rodato e forse più attento ad un equilibrio generale, ha dapprima scelto una strada iper-offensiva, salvo poi accontentarsi di una squadra meno spregiudicata, ma più compatta.
Ne è nato il Milan ultima versione, quello che ha saputo vincere soffrendo contro la Sampdoria e che ha preso un punto meritato a Firenze; un Milan che, finora, ha fallito psicologicamente solo le partite con Sassuolo (poi recuperata) e Genoa.
Il Milan di Montella sa stare in campo, sia in fase di possesso, sia in fase di non possesso. L'allenatore ha trasmesso le sue conoscenze ed ha dato alla squadra l'armonia e la sicurezza nei propri mezzi che, forse, negli anni scorsi era un pò mancata.
Sarebbe importante acquistare due giocatori funzionali al suo progetto in gennaio perchè questo allenatore, finora, ha svolto un lavoro eccelso. Non si è pianto addosso per un'estate paradossale, ma ha concentrato le sue energie sul gruppo a disposizione. E' il caso di dire che il suo lavoro sta pagando. Adesso tuttavia, è giunta l'ora di dargli una mano concreta. La stramerita.

Capitan Uncino




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