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Questo closing sta diventando più ripetitivo delle trasmissioni sul referendum del 4 dicembre. Pur non sapendo nulla, se ne parla tutti i giorni.
Nessuna nuova notizia, ma un’interminabile sequenza di pareri ed opinioni personali che hanno poco di professionale. Silvio Berlusconi nelle sue centinaia di interviste dell’ultimo weekend, potrà esser stato anche interpretato in svariati modi, ma una notizia l’ha data: “Il Milan è stato venduto”.
A questo punto, tutto dipende dai cinesi o da chi c’è dietro, visto che nessuno sa chi si cela dentro questo fondo che sembra voglioso di Diavolo, ma impantanato nella burocrazia cinese. E mentre Berlusconi ammicca a chi maliziosamente gli consiglia di tenersi i 100 milioni ed il Milan, nel caso non si chiudesse tutto il 13 di dicembre, il Presidente da fuoriclasse assoluto, prende per il naso tutti. Dice di averlo venduto a malincuore, di sperare di tenerlo, ma allo stesso tempo pronto a dare un ulteriore proroga a questi investitori. Fininvest, che non va dietro alle panzane dei quotidiani e non ha bisogno di aver il consenso popolare, pensa a cose più concrete: vendere e basta.
Quindi ci si ritrova con il simpatico avvocato La Scala in via Aldo Rossi il 13 dicembre per l’assemblea dei soci.
Paradossale il fatto che in tutta questa confusione mediatica, ci sia una squadra che è al secondo posto in classifica dopo quattordici giornate, a soli 4 punti dalla Juve capolista. Un team senza il suo attaccante principe e il capitano mai voluto. Una favola dura da digerire per gli avversari che non se ne capacitano.
I supporters nel frattempo toccano ferro, increduli dei risultati ottenuti fino ad ora dalla banda “Montelliana”. E mentre il cuore rossonero Bacca vola a Siviglia a vedere i suoi ex compagni, quei giocatori che tengono seriamente al Diavolo, vincono ad Empoli e tengono il ritmo delle più quotate all’accesso Champions.
Naturalmente come i cinesi devono aspettare le autorizzazioni del governo, anche noi si attende ansiosi il responso del comitato Squinzi-Di Francesco-Carnevali, per esser sicuri di aver meritato i tre punti conquistati in terra Toscana.
Fa pensare male tutto il cinema messo in piedi dopo la vittoria con il Sassuolo, mentre passa in cavalleria un arbitraggio come quello dei cugini contro la Fiorentina. Ma d'altronde si sa, la comunicazione è in mano a Berlusconi.
Pensare a cosa si poteva puntare con un mercato estivo fatto decentemente, fa venir rabbia a chi è appassionato per questi colori. Anche a gennaio la solfa non sembra molto diversa, senza closing si parla di un altro mercato in condivisione e con pochi soldi. E’ vero che abbiamo Lapadula, ma di sicuro non fingeremo un rapimento per avere ulteriore fondi.
Il nostro tira, in porta, ed ha una rabbia che vorremmo vedere a tutti da qui alla fine per cavalcare un sogno.
FVCR
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