Se non ci fosse lui… Bacca era già venduto, ma senza di lui al Milan non segna nessuno
23/09/2016
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Non rientra. Non partecipa alla fase difensiva. Non dialoga con i compagni. Gioca da solo. Non fa reparto. Non tiene su la squadra. Non sa stoppare i palloni e non sa dribblare. Sa solo fare gol.
Quest’ultima affermazione è quella che più si avvicina alla descrizione di Bacca: fa quello per cui gioca un centravanti, fare gol.
Eppure gran parte dei tifosi hanno gioito quando stava per concretizzarsi il trasferimento al West Ham. Si guardavano i soldi in arrivo ma non la voragine che avrebbe creato la sua partenza.
Parliamoci chiaro: ha segnato 5 gol su un totale di 8 complessivi in 5 giornate. Come dire che se non segna lui, gli altri latitano.
Ha una media gol per tiro tentato spaventosa. Il gol contro la Lazio ha ricordato una prodezza simile fatta da Shevchenko. A è stata etichettata come una cosa “normale”: in fondo chi non la sbaglia?
Certo, Bacca non è un Diego Costa e nemmeno un Ibrahomovic. Ma il suo lo fa se i compagni lo supportano.
Poi è vero che ha una tecnica approssimativa, che di testa è pressochè nullo, che partecipa scarsamente alla fase difensiva. Ma, diamine, la butta dentro!
Per intenderci: i tifosi sono innamorati di Niang e Bonaventura. Dribbling, scatti, recuperi, pressing. Tutto bene. Ma come siamo messi a gol? Quanto vedono la porta? E qui i lamentatori professionisti perdono la favella.
Peraltro il frizzante francesino contro la Lazio ha sbagliato un gol da un metro dalla linea di porta che neanche il miglior Calloni.
Bacca non sarà appariscente, non è certo un personaggio social, non è neppure empatico, ma fa l’unica cosa per cui viene schierato in campo, il gol.
E non è una cosa da poco.
A.B.
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