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Fine di luglio, c'è aria di vacanza. Ultimi giorni in ufficio, nelle fabbriche, nei negozi, ma la mente è già alle ferie. Tutto questo nelle teste delle persone normali, ma non in quelle del tifoso di calcio.
Questo è il periodo del calciomercato: quello delle illusioni, delle scottature, delle piccole vendette.
In questo momento al Milan regna la confusione, la situazione societaria è ancora in stallo, e finchè non ci sarà chiarezza, non c'è budget per eventuali acquisti. Il puzzle ha molti buchi, alcuni fondamentali, non si parla di contorni.
L'allenatore preso per far un gioco di possesso, non ha la materia prima su cui lavorare. Specificatamente a questa rosa manca: un difensore centrale di livello, due centrocampisti tecnici ed un attaccante, come minimo. Il compagno di Romagnoli è stato individuato nell'argentino Musacchio, giocatore con molti problemi fisici e che il Villareal non vende a buon prezzo.
Il mercato dei difensori centrali è molto difficile, quelli buoni sono pochi e chi ce li ha, se li tiene stretti. Con l'infortunio di Zapata potrebbe esserci bisogno anche di un altro elemento, ma la paura è che ci si butti sul solito bollito stile Galliani, un nome su tutti: Arbeloa.
In mezzo al campo in questi giorni girano 3 nomi che non fanno impazzire nessuno se non chi fa il nostro mercato. Si va da Sosa, passando per Grenier e chiudendo per Zielinski. Su Sosa ci asteniamo da giudizi, si dice sia sponsorizzato dal nuovo mister, ecco un motivo per farci venire i primi dubbi anche su Montella.
Il francese del Lione sarebbe anche utile, ma negli ultimi anni ha giocato quanto Pato. Il polacco dell'Udinese invece stuzzica la nostra curiosità, potrebbe essere una scommessa da fare a certe condizioni, magari non mettendo sulle sue spalle tutta il gioco della nostra mediana. Ecco, tra questi non c'è nessuno capace di prendere le redini della squadra, di farla svoltare veramente.
A costi più elevati punteremmo sull'accoppiata Witsel-Kovacic. Il belga darebbe un po' di fisicità ad un centrocampo molle, mentre il croato aumenterebbe il tasso tecnico in mezzo al rettangolo di gioco. In mediana potremmo ritrovarci un quartetto composto dall'innominabile con il 18, Bonaventura. Witsel, Kovacic.
Noi venderemmo anche Bonaventura, crediamo che non sia il ruolo a lui più adatto, ed avremmo acquistato Vazquez, che purtroppo si è accasato al Siviglia ad un prezzo anche ragionevole.
In avanti il discorso gira attorno al pescatore colombiano, che con umiltà, sembra stia aspettando un'offerta dalle big europee, che logicamente vedendo le qualità tecniche e l'età dell'atleta preferiscono spendere i danari per qualcun'altro.
L'idea era di sostituire Bacca con Pavoletti tramite la solita operazione “fantasiosa” con l'amico Preziosi, e poi prendere il croato Pjaca. Piano saltato quello della giovane stella della Dinamo, non ci sono soldi ed i nostri giocatori non sono così appetibili all'esterno, così da ricavare il cash necessario per alcune operazioni.
Questo succede semplicemente perché il nostro team è composto da giocatori scarsi e strapagati da un amministratore con le mani bucate ed incapace di gestire un budget che Fininvest elargiva ogni anno.
Aspettiamo con ansia questo preliminare di vendita, una cessione societaria che magari si poteva anche evitare o rimandare se solo avessimo avuto gente capace nei posti di comando. Forse meglio dire, nell'unico posto di comando che si è ritagliato da qualche anno a questa parte.
FVCR
YouRedBlack
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