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In una fase societaria in cui non si vede alcuna luce in fondo al tunnel (che potrebbe comparire di colpo il 30 giugno) il mercato del Milan deve necessariamente passare attraverso le cessioni per poter ragionare su eventuali acquisti.
Posto che la scorsa estate il nostro AD della parte tecnica ha speso in modo decisamente poco fruttuoso il tesoretto messo a disposizione dalla società, si spera che quest’anno faccia qualcosa di meglio.
In attesa dei fantastiliardi cinesi, occorre far cassa cedendo i doverosamente cedibili, frutto magari di errori del passato o scommesse perse.
Come sempre, la parola magica è plusvalenza, stella polare della società da qualche anno a questa parte. In questo modo, oltre a ricavarne dei fondi per il mercato, si da una mano anche al bilancio, chiuso con un rosso imbarazzante.
Abbiamo iniziato bene: con la vendita alla Roma ci siamo assicurati anche una discreta plusvalenza.
Attualmente, sono tanti i giocatori che i tifosi stessi vorrebbero lontano da Milanello. Ma non tutti hanno mercato.
Il tanto criticato Bertolacci, tanto per fare un nome a caso, dopo le buone stagioni con Gasperini, non si può negare che da noi abbia fallito. Chiaro che però se lo si vendesse ora, anche decurtando la quota già ammortata, non riusciremmo certo a riportare a casa quanto speso. Peraltro non è più giovanissimo. Discorsi analoghi per Bacca e Luiz Adriano.
Diverso il discorso Honda, che potrebbe portare plusvalenza, grazie al suo appeal per gli sponsor del Sol Levante.
Sempre in cerca di quattrini e plusvalenze rientrano nel discorso l’ingrato Menez, l’incognita Niang, l’inutile Poli, i giovani Rodrigo Ely, Jose Mauri, Suso, Verdi e il fantasma De Sciglio e il solito Matri. Qualcosa si potrebbe ricavare anche da Gabriel. Certo, non possiamo pensare di far chissà quale discorso su Diego Lopez, per via dell’età.
Non crediamo che si possa pensare di salutare Donnarumma, Abate, Montolivo, Kucka, Zapata, Antonelli, e alcuni giovanissimi ormai in rosa, come Locatelli.
Una cosa però è certa: va bene vendere. Però è obbligatorio non svendere e farsi pagare prezzi equi, visto che poi quando andiamo ad acquistare i cartellini per noi costano sempre più che agli altri. Speriamo quindi che Galliani sappia valorizzare al meglio chi vende. Ma a patto poi di prendere qualcuno che in campo ci sappia stare e che sia utile alla causa. Se no tutto questo sarà inutile.
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