01/08/2014

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Quando smetterà di piovere? Portiere, centrocampo, attacco, società: troppe lacune

Siamo a fine Luglio, piena estate, eppure a Milano continua a venir giù acqua a catinelle. Sembra non finir mai, addirittura il Seveso straripa.
Negli States nel frattempo la situazione non è che sia delle migliori per i ragazzi di SuperPippo, che a fine primo tempo stavano benedicendo il nubifragio abbattutosi sullo stadio di Pittsburgh, sperando nella sospensione della partita dopo un primo tempo da incubo.
In verità lo speravano anche i tifosi rossoneri che oltreoceano facevano nottata per vedere un’amichevole dei loro beniamini, ma dopo 26 minuti sono rimasti shockati per lo spettacolo indecoroso e vergognoso rappresentato dalla combriccola della bresaola.
Per fortuna il peggio era passato, nel secondo tempo il City ha mollato e ci ha evitato una figuraccia ancor più grossolana. E’ chiaro che la preparazione atletica è un fattore determinante in questo periodo di precampionato, ma dopo le tre sberle dell’Olympiakos, prenderne altre cinque diventa quasi imbarazzante per il club più titolato al mondo, o quasi.
Fase difensiva ridicola: ci chiediamo e ci diamo risposta sul perché Tassotti alla fine sia rimasto al Milan, forse di meglio non trovava.
Agazzi ha fatto l’Agazzi, non crediamo ci sia bisogno di osservatori ben retribuiti per sapere che l’ex Cagliari e Chievo fosse un portiere scarso, eppure eccolo lì, preso per far il titolare. Capiamo che il Milan per l’estremo difensore non abbia mai speso nulla nella sua storia pur vincendo di tutto, ma un conto è avere la linea difensiva più forte al mondo come con Sacchi, Capello o Ancelotti, e un altro conto presentarsi con i difensori oggi. I due centrali sono buoni, ma indietro fisicamente e i risultati si vedono. Sta di fatto che Michael è uno dei più scarsi che abbia mai vestito la nostra maglia, forse se la gioca con il perticone australiano Kalac.
Purtroppo non è solo quello il problema. Il centrocampo vista l’assenza di De Jong, non ha un minimo di filtro e la difesa ne risente alquanto. Non parliamo poi del fatto che in mediana manchi un regista vero e proprio, cosa che ci portiamo dietro dalla cessione di Pirlo alla Juve, dal non rinnovo a Van Bommel e dall’addio di Clarence.
In avanti si riparte da un Mario che non sappiamo fino a che punto creda in questa squadra ed anche quanto la squadra, società e tifosi credano in lui.
Pippo è amatissimo, ma comincia a circolare la battutina sull’impiego di tale “entusiasmo” nell’undici titolare. Quella componente è fondamentale per partire con uno spirito positivo e volitivo questa nuova stagione, figlia della peggior dell’era berlusconiana; questo però non è abbastanza.
L’uomo dei Plasmon deve metterci del suo tatticamente, e noi crediamo fermamente che farà di tutto per invertire il trend negativo. Non vorremmo ricominciare a pensare già al sostituto noi. La proprietà, a dire il vero, un pensiero a Conte in passato l’ha fatto: chissà come pensavano di accontentarlo sul mercato. Abbiamo seri dubbi sulla volontà della società di aiutare il novello allenatore nella sua impresa, perché di questo si parla.
Pippo è chiamato a portare il gregge tra le prime tre quest’anno; la società vuole la qualificazione Champions, questo è acclarato. Quindi stando alle solite dichiarazioni “cravattate”, in cui si evince che “senza Milan non è vera Europa”, ci aspetteremmo più impegno da parte del re del karaoke.
In questo mercato italiano in crisi, c’è chi è riuscito a cedere Peluso a 4 milioni di euro. Rimaniamo sorpresi che invece non ci siano operazioni interessanti per un giocatore come Zapata, visto anche l’ultimo Mondiale giocato dal colombiano.
Il presidente avrà anche molteplici preoccupazioni, ma sta mandando al macello la sua creatura preferita, almeno così era fino a qualche anno fa. Dopo Clarence anche Inzaghi non è stato presentato da Silvio, sempre più defilato, anche se sempre generoso verso il prossimo, viste le continue cene ad Arcore con figlia, geometra e allenatore. Un pasto a scrocco all’amministratore delegato della parte sportiva è un assioma imprescindibile. Cominciamo a chiederci di cosa si parli durante questi summit, non vorremmo si trattasse dei famosi festini di Villa San Martino, non perché ci scandalizzeremmo, ma perché l’Adriano sarà pur talentuoso nel cantare, ma vestito da suora non vogliamo proprio immaginarcelo.
Piuttosto il famoso “re del mercato” lo vediamo più indaffarato nell’appoggiare il compagno di merende Tavecchio. Per chi non se lo ricordasse, è colui che si immolò per non far revocare lo scudetto assegnato ai cugini di campagna che si autoproclamavano “onestamente puri”.
Strano vedere che nella stessa società i due AD abbiano idee completamente opposte per quanto riguarda la FIGC, ma ormai siamo abituati a questo, come dimenticare le diversità di vedute dei due nei confronti di Allegri o Seedorf. Speriamo solo che Pippo non venga ingoiato e fatto capro espiatorio di un fallimento annunciato nel caso la rotta non venga invertita, perché per arrivare nelle prime tre ci vuole un miracolo, e Pippo purtroppo in campo non può scendere con la sua mitica 9.
Mentre continua la telenovela Robinho, ancora poche puntate e supererà il record della serie tv “Lost”, sono stati stilati i calendari del prossimo campionato di serie A. Alla terza c’è il mai dimenticato Acciughina, che con i gobbi boys verrà a farci visita a San Siro. Inzaghi dice di non veder l’ora di giocare queste sfide in casa, in mezzo ai suoi tifosi, vuole rivivere certe emozioni, e noi con lui, perché anche NOI NON SIAMO NIENTE SENZA TE.
FVCR!

Youre RedBlack



01/08/2014
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